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Immagine del redattoreEr Gino

Anestesia totale

Ciao sclerati! Questo è un periodo particolare per il vostro Er Gino, sono finalmente a contatto giornaliero con dei veri scienziati che fanno ricerche stupefacenti; capiamoci, non nel senso che si drogano tutto il dì.

Tra questi pazzi scienziati c’è chi mi ha colpito particolarmente per la stravaganza della ricerca che sta conducendo… e quindi eccomi qui a scrivere un altro articolo per voi!


Chi indaga le cose delle piante ha spesso trovato dei comportamenti o dei meccanismi in esse che sono molto facilmente assimilabili a quelli tipici del regno animale. Ormai sono sempre più chiare le cose che abbiamo in comune con i vegetali ma la difficoltà sta nel farlo capire a chi non ha né il pollice verde e né il camice bianco – e molto spesso bisogna avere entrambi per arrivare a comprenderle veramente. Quelli che ci sembrano esseri inanimati, non consapevoli, privi di memoria ed intelligenza, in realtà si sono dimostrati essere l’esatto opposto.

Prendiamo due esempi: Dionaea muscipula e Mimosa pudica; sono due piante particolarmente interessanti per noi bipedi con la capoccia pesante, dato che si muovono velocemente se opportunamente stimolate. Le altre piante seppur si muovono non ci attirano poiché troppo lente per noi, che quindi le consideriamo ferme.



Mimosa pudica con le fogliole aperte e chiuse dopo la stimolazione.


La Dionaea muscipula è la famosa pianta carnivora che si chiude come una trappola per catturare le sue prede, mentre la Mimosa pudica ha la capacità di chiudere le foglioline se toccata o scossa, così da scoraggiare gli erbivori ai quali appare poco appetitosa. Queste non si muovono per caso o per magia, ma sono mosse da precisi meccanismi fisiologici che ne modificano il turgore cellulare (in parole povere: la quantità d'acqua nelle cellule), quindi la forma, generando movimento.



Dionaea muscipula


Quindi pur non avendo muscoli si muovono! Litigare con il prof di matematica del liceo mi ha insegnato che quasi sempre si può arrivare ad uno stesso risultato trovando soluzioni differenti. I vegetali hanno trovato soluzioni differenti a molte necessità tipiche degli animali come nutrizione, difesa o comunicazione.


Arriviamo all’intrigante esperimento che fonda i suoi albori nel XIX sec..

Il francese Claude Bernard (1813-1878) -padre della medicina sperimentale e scopritore dell’affascinante processo dell’omeostasi che accomuna tutti gli esseri viventi, e se ricordate la teoria di Gaia formulata da James Lovelock (ho trattato l'argomento qui: Le avventure di Gaia (wixsite.com)) anche il Sistema Terra- un bel giorno decise di drogare le piante, o per meglio dire anestetizzarle.

Si sta indagando sugli effetti che gli anestetici come l’etere, lo Xenon, il cloroformio e la lidocaina hanno sulle piante, affinché si trovino nuove similitudini tra i sistemi nervosi dei due regni. Se queste si muovevano, più o meno velocemente, dopo l’anestesia non lo hanno più fatto -ci sono video sul web che mostrano benissimo le conseguenze-. Altri effetti si palesano sugli stomi (quelle piccole “boccucce” che i vegetali usano per respirare e comunicare rilasciando composti volatili) i quali non sono più in grado di aprirsi o chiudersi, sulla germinabilità dei semi che viene inibita e sui valori di alcuni potenziali cellulari intrascendibili per il normale funzionamento del sistema pianta. Il tutto succede per intricati processi fisiologici che avvengono nelle piante, le quali proprio come noi reagiscono agli stimoli, agli anestetici, alla luce e al buio, alla ricchezza e alla povertà, alla convivenza con simili e dissimili.






Ma quanto ci somigliano? Verrebbe da dire che sono umane! O forse siamo noi ad essere come le piante…sicuramente siamo tutti discendenti della stessa fonte.

Pensate che è stato condotto un esperimento con M. pudica nel quale la si è stimolata sempre nello stesso modo fino a farle comprendere che quello stimolo non fosse pericoloso, cosicché essa smise di chiudere le foglie ricordando per diversi giorni l’informazione imparata.

Se imparassimo a rispettarle e quindi a comprenderle e a comunicare con loro, forse un giorno diventeremmo anche noi parte di quella magnifica catena senza fine che fa vivere ed evolvere gli esseri viventi. Ci considero fuori dalla catena non per catastrofismo, ma perché ormai da qualche secolo non siamo in grado di vivere senza interferire con gli altri, abbiamo inventato rifiuti con tempi di smaltimento incompatibili con la nostra vita e distruggiamo ciò che ci garantisce un futuro, come la biodiversità terrestre e marina.

Ci sono due caratteristiche dell’Homo sapiens che ho tanto a cuore, la capacità di immaginare e la tenacia. Se queste si combinano nella stessa persona può nascerne una forza generatrice potentissima, oserei dire quasi divina.

Dunque smettiamola con i moderni anestetici del pensiero, dobbiamo alzare lo sguardo, immaginare e crederci!


Er Gino


Fonti:

Yokawa K, Kagenishi T, Pavlovic A, Gall S, Weiland M, Mancuso S, Baluška F. Anaesthetics stop diverse plant organ movements, affect endocytic vesicle recycling and ROS homeostasis, and block action potentials in Venus flytraps. Ann Bot. 2018 Nov 3;122(5):747-756. doi: 10.1093/aob/mcx155. PMID: 29236942; PMCID: PMC6215046.

Grémiaux A, Yokawa K, Mancuso S, Baluška F. Plant anesthesia supports similarities between animals and plants: Claude Bernard's forgotten studies. Plant Signaling & Behavior. 2014 ;9(1):e27886. DOI: 10.4161/psb.27886.



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