Avete presente quando avete un’oretta libera, vi buttate sul divano, accendete il pc e vi lasciate inebriare dall’abbondanza di Netflix..? Bene, devo ammettere che a me non succede molto spesso, ma quando mi capita vengo catturata dalle cose più strane e meno popolari.. ed è così che mi sono imbattuta in “Over the Garden Wall”.
Ma cosa potrà mai c’entrare una miniserie animata prodotta da Cartoon Network con il tema di questo mese?! Beh, parla di due fratelli, Greg e Wirt, dispersi in un bosco, chiamato “Ignoto”, e delle avventure che affrontano per cercare di tornare a casa.
Se accetterete il mio consiglio, una volta premuto play, vi renderete conto di come verrete catapultati subito in un viaggio tra il fiabesco e il psichedelico, in una un’atmosfera contrastante creata dalla dolcezza delle musiche d’apertura in stile Fiabe Sonore (piccolo aiuto alla memoria per i meno nostalgici: “A mille ce n’è, nel mio cuore di fiabe da narrar…”) e dall’inquietanti figure di zucche antropomorfe, bestie nere dagli occhi multicolori e taglialegna misteriosi.
Quello che mi piace di questa serie è il suo carattere sorprendente: due fratellini, un uccellino guida, un bosco pieno di insidie, case di vecchiette solitarie e un antagonista.. insomma, tutti i presupposti per dire “ah beh, è la classica fiaba: ora succede questo, questo e quest’altro”.
E invece no.
Cercando di evitarvi spoiler, in linee generali ciò che sembra Bene, si rivela spesso in Male, ma ancora più inaspettato è che il Bene a volte ha solo delle contaminazioni di negatività.
È una fiaba, sì, ma con regole nuove, regole più.. reali.
Perché, diciamocelo, cari Sclerati, quando mai le cose, le persone si rivelano essere tutte bianche o tutte nere?!
E l’altro aspetto importante per me è che fine di una fiaba- o favola che sia- è quello di fornire una morale, no? Bene, con questo carattere di inaspettato, con questi continui colpi di scena, Over the Garden Wall supera una comune favola, moltiplicando il numero delle morali per la quantità di livelli di profondità a cui si è disposti ad arrivare.
Abbiamo due fratelli: il maggiore, Wirt è diligente, serio (forse fin troppo), ed equilibrato, e poi abbiamo Greg, un fagottino con una teiera in testa e le pupille dilatate che le robe del nostro Er Gino se le possono solo sognare, incosciente, che passa le sue giornate a canticchiare e perdersi meravigliato nelle cose che quella stessa natura per gli altri sono solo inquietanti… la storia si scriverebbe da sé, eppure alla fine l’eroe diventa forse l’antagonista principale di se stesso.
… D’altronde cosa facciamo noi quando ci ritroviamo catapultati nell’Ignoto? Quando veniamo sobbarcati di responsabilità che non siamo pronti ad affrontare? Quando viviamo difficoltà che ci sembrano più grandi di noi?
Insomma raga, trovate un’oretta e premete play, Salmo Nella consiglia.
SALMONELLA
P.s. se avete testa, vedetelo in inglese, nulla togliere al doppiaggio italiano a cura di Sio e Cristina D’Avena, ma dei giochi di parole e delle sfumature si perdono se non in lingua originale.
P.p.s. Vi chiedo già scusa per quando non riuscirete a togliervi dalla testa le canzoncine di Greg
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