Cari Sclerati, quanto siamo fortunati se abbiamo la passione per quello che facciamo?! Noi, più di altri partiamo avvantaggiati, ogni giorno tra le dispense e i libri, tra tutte le nozioni che siamo costretti ad immagazzinare abbiamo sempre la possibilità di trovare anche solo quella singola cosa che ci lascia incantati, che ci dà un’ulteriore conferma della meraviglia che si nasconde nella Natura.
D’altronde, chi conosce questa Rubrica da un po’ di tempo sa quanto sia profondamente convinta della Bellezza che avvolge ogni aspetto della nostra Verde Madre… e a quanto pare non sono l’unica!
Sapete cos’è un “entomoartista”? Io no, né probabilmente lo sa con certezza lo stesso che si definisce tale, Barrett Klein. Attualmente insegnante di Biologia all’Università del Wisconsin, è impegnato nella ricerca di tipo scientifico, ma anche contestualmente in quella di tipo artistico, cercando sempre nuovi modi per coniugare questa con il mondo degli insetti.
L’ho conosciuto tramite YouTube, inciampando su “Thermal Society”, un video realizzato da lui stesso incentrato sul mondo delle api a 360°: le loro interazioni sociali, le attività consuete (come la cura delle pupe piuttosto che la costruzione delle celle), fino alla difesa dello stesso alveare da una vespa.
Ripreso con una telecamera ad infrarossi, il video esplode in una moltitudine di colori che si mescolano tra di loro, in maniera del tutto naturale dal momento in cui questi altro non sono che le differenze di temperature delle nostre amiche gialle e nere, che, per altro, sembrano ascoltare i violini dei pezzi dei The Horse Flies scelti come sottofondo e ballarci su perfettamente a ritmo.
Sapete, ho visto e rivisto questo video un sacco di volte perché la cosa più interessante è stata cercare e osservare una degli aspetti che Berrett voleva esaltare: la comunicazione.
Benchè sia ormai abbastanza risaputa ormai come questione (grazie al premio Nobel Karl von Frisch e che con i suoi studi del 1965 ci ha aperto questo mondo), la danza che effettuano questi insetti per comunicare tra di loro affascina tutt’ora chiunque ci si imbatta, tanto che la comunità scientifica continua a sfornare studi a riguardo (per i più curiosi, rimando ad un articolo uscito a Febbraio 2020 dell’Università del Minnesota, dove tra i vari risultati c’è anche l’ identificazione di 1500 movimenti differenti).
La danza più nota è quella utilizzata dalle api esploratrici per comunicare alle bottinatrici rimaste nell’alveare la posizione della fonte di nutrimento appena trovata, la “danza dell’addome”, anche detta “danza scodinzolante” (piccola curiosità: ma ora seriamente, solo al pensiero non sono buffissime?!) A seconda che il pranzo prelibato (che le bottinatrici, esigenti come i clienti di un ristorante stellato, hanno modo di assaggiare dalle antenne delle Indiana Jones con pungiglione) si trovi distante più o meno di 50m, la danza cambia.
Se il percorso è breve, il movimento che compiono è semplicemente circolare, se invece è più lungo, la danza si compone di una traiettoria a forma di “otto”, con due semicerchi inframezzati da una pezzo a zig-zag, momento in cui avviene il vero e proprio scodinzolamento. Con la direzione del movimento, indicano la traiettoria da seguire (sempre prendendo come riferimento il Sole), mentre con la velocità del movimento centrale -quello con cui oscillano l’addome- e con le frequenze generate dal ronzio delle ali nel mentre, comunicano ben due informazioni: lo sforzo che lo spostamento comporta in relazione alla forza del vento e soprattutto la distanza da percorrere (100m corrispondono a 75 millisecondi). E già così basterebbero come informazioni, che dite? In fondo è già una quantità superiore di quella che ci scambiamo noi con il nostro amico da incontrare, anche se pensandoci sarebbe abbastanza comodo effettivamente dirsi quanto sforzo, in termini di traffico, bisognerebbe compiere per attraversare che ne so, viale Unità d’Italia… eppure loro ne aggiungono un’altra di comunicazione: con la quantità di volte che compiono i giri su stesse riferiscono alle altre anche quanto ricco è il bottino.
Insomma, che siano degli esserini insostituibili non devo venire a dirvelo io ma.. posso esservi sincera? Ora che so che scodinzolano, mi sono ancora più simpatiche!
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