C’erano una volta in un piccolo e sperduto dipartimento chiamato “Agrarialand” due energie, l’Ozio e lo Sclero. Ogni anno, il primo giorno di lezione, si contendevano le simpatie delle povere matricole ancora ignare del lungo percorso di perdizione che le aspettava. E così, coloro i quali venivano presi sotto l’ala protettrice di Ozio erano condannati ad una vita di nullafacenza, passando intere giornate seduti agli ultimi banchi a fare tutto tranne che seguire le lezioni, giocando a ping-pong nel giardino di Leo e arrivando agli esami senza neanche aver aperto libro. Quelli che invece venivano sclerotizzati erano sempre- forse fin troppo- attivi e impegnati: a lezione erano sempre pieni di domande, tappezzavano di locandine le bacheche del dipartimento e facevano a gara per essere i primi a prenotarsi agli esoneri, avendo studiato qualsiasi tipo di materiale ma sentendosi sempre impreparati. Queste diversità portarono negli anni ad un equilibrio per cui gli sclerotizzati e gli oziati erano nella stessa aula ma senza mai avere contatti poiché i figli di Sclero erano sempre alle prime file e quelli di Ozio alle ultime. E così vivendo, arrivavano a laurearsi, spesso insieme, ma senza conoscersi realmente. Un giorno, però, una sclerotizzata in carenza di caffeina venne colpita dalla maledizione più temuta da tutti gli universitari: il leggendario malfunzionamento della macchinetta del caffé. Un oziato passava di lì per caso e vedendola spingere tasti random, nel panico più totale, si spaventò e le propose una passeggiata per tranquillizzarsi. Tra una chiacchiera e l’altra la portò al giardino di Leo dove, chiusa una canna di erba legale, le fece provare l’ebbrezza di saltare una lezione. Da quel giorno, iniziarono a condividere segretamente tutte le pause, lei bevendo i suoi caffè e lui prendendo patatine, che finiva puntualmente per sgranocchiare rumorosamente durante le lezioni, guadagnandosi le antipatie di tutte le prime file, ad eccezione di lei, che di nascosto rideva divertita. Con il passare del tempo, impararono ad apprezzare le loro differenze, innamorandosi. La storia d’amore però non andava divulgata troppo, poiché le due correnti sarebbero state in forte disaccordo. Arrivati gli esoneri, tutti gli sclerotizzati si riconfermarono i soliti nervosi, tranne lei, che seppur affrontandoli per la prima volta con serenità, prese il suo classico 28. Lui, invece, anziché il solito 17 con riserva, conquistò un bel 24, scatenando la curiosità di tutti gli altri oziati. Da quel giorno decisero di svelare il segreto del loro cambiamento e dopo i primi momenti di tumulto, le due fazioni trovarono un nuovo equilibrio e gli Oziati iniziarono a seguire di più le lezioni e gli Sclerotizzati impararono a rilassarsi. Guardando tutto questo cambiamento positivo, Ozio e Sclero capirono che era stupido gareggiare e da allora, ad ogni inizio anno si affannavano a trovare sempre più matricole che diventassero le Ife del simbolo di questa nuova unione: lo Sclerozio.
… E vissero tutti cornuti e contenti.
Bugia raga ovviamente non è nato così, ma sono sempre meglio le superca… ehm.. Favole.
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