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Immagine del redattoreDrupo

Roba da cipressi

Aggiornamento: 27 dic 2020

Cari Sclerati… quale albero più dei cipressi associamo al mese di novembre?? Al cipresso sono stati attribuiti molteplici simbolismi: a causa della sua forma veniva associato dai Romani al fallo, e quindi emblema di fertilità (era un regalo fisso ai matrimoni), al posto dei nani da giardino, infatti, tenevano statue di Priapo, dio della fertilità maschile noto per le dimensioni dei suoi organi genitali, intagliate in legno di cipresso; i persiani, invece, lo consideravano emblema del fuoco e della vita; nella Bibbia, ancora, viene citato più volte come emblema di forza e di resistenza. Persino Van Gogh lo cita, nei suoi scritti, come una fonte inesauribile di ispirazione, per le forme ed i colori che assume.

Insomma, finché non ci hanno pensato i Greci, il cipresso era tutto fuorché l’albero dei morti!!



Pare, infatti, che il giovane greco Ciparisso, per gli amici Cip, vivesse in compagnia di un grande cervo dalle corna d’oro. Un giorno Cip, mentre giocava con una lancia, lo trafisse a morte. Disperato, decise di ammazzarsi anche lui, chiedendo agli dèi di fargli esprimere in eterno il suo dolore. Così fu tramutato in un albero alto, scuro, solitario, simile ad una lacrima che scende dal cielo, che prese il suo nome: il cipresso (i greci riuscivano a trasformare chiunque in un albero).


In secoli successivi hanno fatto di tutto per dargli un’immagine più allegra, ma nulla sono riusciti a fare, ed ancora oggi è per noi l’albero per eccellenza dei cimiteri. Purtroppo, oltre questa fama, il cipresso si è attirato l’odio peggiore di tutti gli allergici al polline…

Ma nonostante tutto, il Cipresso (Cupressus sempervirens) rivela notevoli qualità che la cultura popolare ben conosce: fin dai tempi dei romani era nota, in foglie e frutti, una potente capacità vasocostrittrice e protettiva dei capillari, la tintura di cipresso, era ed è usata per curare flebiti, varici, emorroidi, mentre l’essenza dei rami è antisettica e spasmolitica, molto utile contro la tosse, infine dai tannini presenti nelle parti verdi, si ricavava un profumatissimo olio essenziale.

Gli usi più frequenti sono appunto la tintura madre, acquistabile in erboristeria, o il decotto (appuntatelo per il prossimo raffreddore!) preparato con sei grammi di foglie o frutti verdi in 100 ml di acqua ed assunto una volta al giorno.

Buon divertimento e … spero non vi intristiate troppo la prossima volta che guardate un cipresso!!

DRUPO




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