Ebbene sì, la nonn non è sempre stata la nonn, anche io sono stata giovane, anche io andavo a ballare, anche io ascoltavo la musica, mica quella di mo, la chiamate musica quella? Ai miei tempi (più o meno quelli dell’antica grecia) a governare le note era il dio Apollo, che fra le altre era anche il dio delle arti mediche. Coincidenze? Io non credo. Infatti oggi vorrei parlarvi della medicina, nei termini in cui la salute è “uno stato di benessere psichico, fisico e sociale” e non solo un’assenza di malattie. Quindi eccomi a parlarvi di musica come medicina ma anche di musica come terapia. Nonostante sia possibile confondersi, sono due cose completamente diverse: la Music Medicine è basata sull’ascolto guidato delle melodie, mentre nella Music Therapy la funzionalità della cura è dovuta al rapporto tra musicoterapeuta e paziente e all’intervento attivo di entrambi, anche attraverso l’uso di semplici strumenti musicali (in genere percussioni). Un grande apporto in questo campo può essere dato dal “Melomics-Health”, un sistema di intelligenza artificiale (ideato dall’università di Malaga) che scrive, nel vero senso della parola, musica per la salute. Infatti compone, modula e ricompone melodie specifiche per specifiche condizioni cliniche, dia dovute ad un disagio fisico che dovute a disagi mentali. Dalla SLA all’ansia, la musica può tracciare una strada per la risoluzione dei problemi. Quindi la nonn consiglia di ascoltare buona musica e magari di divertirsi anche a comporla.
LA NONN
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