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Ore 13.15: il pranzo continua

Aggiornamento: 3 nov 2020

500g di farina tipo 0, 350-400g di acqua tiepida, sale qb e 10g del nostro amico lievito di birra. Cosa stiamo preparando? Se non avete indovinato vi dò altri indizi: Natale, frittura, dolci o salate e di forma sferica! Adesso, se non avete ancora capito pigliate un Frecciarossa ed uscita dalla Puglia! Stiamo cucinando le Pettole, (pèttëlë in dialetto pugliese;  scorpelle a San Severo, sfringioli a Torremaggiore, pèttuli nel Brindisino, ‘pèttëlë in provincia di Taranto, pàtt’l nel Materano, pèttule nel Potentino, petullë nei paesi arbëreshë, pəttəlècchjə ad Altamura, pìttule nel Leccese) sono pallette di pasta lievitata molto morbida fritte nell’olio bollente, ora tipiche della Puglia ma originarie della città di Taranto. Il mese scorso la nostra rubrica ha iniziato un pranzo con della pasta, nel mese di dicembre, con l’arrivo del Natale, si continua mangiando le popizze (a Bari le chiamano così), ovvio! Che sia un antipasto, un dolce, uno “spezzafame” o non so che..non è dato sapere: l’unica cosa che conta è che si frigga! Questo è uno dei pochi cibi fermentati della tradizione natalizia pugliese, non esiste casa che nel periodo natalizio non ne frigga una bella coppa (“pettoleeemmmh” cit. Homer Simpson), vabbè lasciamo stare l’acquolina e parliamo del nostro amico.


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