Si dice ciclo una successione regolare e ripetuta di fenomeni o delle fasi di uno stesso fenomeno. I cicli sono alla base della nostra esistenza(intendo di tutti gli esseri viventi); senza il ciclo dell’acqua, quello del carbonio, la fotosintesi, la respirazione cellulare e i cicli riproduttivi dove andremmo? Anzi non potremmo neanche pensare di andare da qualche parte, semplicemente perché non esisteremmo! Pensate al ciclo cellulare, prevede lo sviluppo di una cellula e la genesi di una cellula uguale, o quasi, a quella iniziale, stesso patrimonio genetico…ma se rimane veramente tutto uguale, cosa ha portato i “semplici” procarioti ad evolversi in eucarioti e poi a formare complesse strutture come quelle vegetali o animali? È tutta opera del caos amici! Se quegli organismi fossero rimasti in uno statico equilibrio con l’ambiente non si sarebbero mai evoluti, ma per fortuna ci sono stati dei cambiamenti atmosferici che hanno innescato nuovi meccanismi metabolici. C’è una simpatica ipotesi formulata da Terence Mc. Kenna, un etnobotanico che a fine anni ’60 cercò di capire cosa determinò lo sviluppo volumetrico del cervello dei primati, il quale passò da ~500cm3 a ~1300cm3 in un arco temporale di circa 3,5 milioni di anni -la vita sulla Terra esiste da più o meno 3,5 miliardi di anni-. Mc. Kenna pensava potesse essere stata determinante una modifica della dieta dei primati. Questi divennero onnivori iniziando a nutrirsi anche di carcasse e prede animali, così spinti dalla fame, i nostri antenati pelosi impararono a seguire le piste di impronte e feci che li avrebbero portati a banchettare. Ma se siete andati a caccia -non di partner per copulare il sabato sera- saprete quanto è difficile trovare una preda…così con lo sguardo fisso a terra, gli ominidi hanno possibilmente spezzato la fame assaggiando dei funghi, probabilmente fimicoli (ovvero che crescono sulle cacche), e tra questi quelli psilocibinici. Questi ultimi contengono psilocibina, che viene defosforilata dal nostro organismo in psilocina, una molecola molto simile alla serotonina, capace di indurre effetti allucinogeni (o enteogeni per “quelli del mestiere”) e attività cerebrali non usuali. È possibile che la ripetuta assunzione di questi funghi abbia portato, di generazione in generazione, all’accrescimento del cerebro e ad una maggiore comprensione della realtà in cui vivevano. Quella dell’americano è solo un’ipotesi, ma la certezza è che l’assenza di cambiamento, di caos, non porterà mai al miglioramento, all’evoluzione.
Cari Sclerati è appena avvenuta una rivoluzione terrestre, ora tocca a noi rivoluzionarci, nell’altro senso del termine, non proprio come ha fatto la Terra che giorno per giorno si girava un po’!
ER GINO
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