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Immagine del redattoreEr Gino

A mente fresca

Ciao sclerati! Spero ve la passiate bene e che abbiate modo di tenervi impegnati in qualcosa che vi renda felici. Penso che a tutti sia capitato durante questo periodo particolare di iniziare a fare qualcosa di nuovo, magari che non avevate mai preso in considerazione.

Appena iniziò il lockdown in Italia decisi di passare del tempo da solo nella mia casetta da fuorisede per assaggiare la solitudine, condizione considerata quasi come “patologica” ed inaccettabile. Ci spezzerei qualche lancia a favore, ma non son qui per raccontarvi questo.


Piuttosto voglio raccontarvi di una cosa che scoprii in quel periodo e che mi accompagna tutt’ora: Il Wim Hof Method. Questo metodo si fonda su tre pilastri semplicissimi: un “protocollo” di respirazione, la meditazione -ci sarebbe tanto da dire, ma in breve la consideriamo come osservazione del respiro- e il contatto con il freddo, il tutto dev’essere giornaliero. Questo metodo nasce dal fatto che l’Homo sapiens è ormai diventato abbastanza “rammollito” e che dosi di stress controllato possono migliorare il nostro stato psicofisico. Pensateci, evitiamo lo stress come fosse il Covid! Lo stress è sempre stato motivo di evoluzione: se le foglie sui rami più bassi fossero state abbondanti per tutte le giraffe, queste non sarebbero state spinte ad evolversi con colli sempre più lunghi. Del resto, è stato il caro F. W. Nietzsche a dire “quello che non mi uccide, mi fortifica”, non Tiziano Ferro -con tutto il rispetto per il cantautore-.


Ma tornando al WHM, possiamo ben dire che questo anziano, ma freschissimo, signore olandese ha rivoluzionato i libri di medicina dimostrando di essere capace di controllare parametri fisiologici da sempre considerati involontari, come il battito cardiaco e la temperatura corporea. Tutto ciò è possibile a coloro che esercitano il metodo -anche senza raggiungere il Nirvana eh! -, sostanzialmente basta voglia e costanza. Il metodo di respirazione consiste in una fase di iperventilazione, seguita da una fase in cui si espira tutta l’aria e si trattiene per il tempo che si riesce a resistere. La prima fase aumenta la saturazione d’ossigeno nel sangue, la seconda la abbassa vertiginosamente. In quest’ultima vengono innescati dei meccanismi fisiologici sorprendenti; tra questi, grazie all’eritropoietina (EPO) vengono prodotti nuovi globuli rossi -io sapevo fosse il vino rosso e la carne equina a “fare sangue” -. Pare che grazie al metodo aumentino anche tante molecole trasportatrici di energia (PEP, ATP e il resto della combriccola...) e si riducano le infiammazioni.


Qualcuno probabilmente dirà: “eh sì magari ti spuntano anche le ali per volare via nel Paese degli unicorni". Che dire, non mi sono ancora sottoposto a test clinici come ha fatto il sig. Hof e i suoi allievi, però posso dirvi che riesco a gestire lo stress meglio di prima, non mi gocciola il naso, mi sento più energico e solare, anche se le parolacce sotto la doccia fredda la dico comunque. Sto amando la consapevolezza che mi dà del respiro, dell’aria; cose scontate, ma che ahimè abbiamo capito che potrebbero mancarci da un momento all’altro…



Wim dice che lo stress arriva, è inevitabile, quindi dato che ne siamo consapevoli, è meglio non farci trovare impreparati e andargli incontro!

Lettori miei tutto ciò mi porta a capire che solo quando ti manca l’aria ne apprezzi il valore e solamente la solitudine ti insegna a riconoscere quanto la compagnia altrui sia preziosa.

Buona giornata, il vostro

Er Gino

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