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Me-la racconti?

Aggiornamento: 3 nov 2020

Quante storie parlano di cibo e quanto cibo parla di storia? Tutto, forse troppo. Perché la storia è reale ed anche le nostre necessità lo sono. Ma la parte più bella di ogni storia è sempre quella che non è reale, che ha sfumature ‘metafisiche’. 

Il padre delle storie fantastiche, delle bufale o delle leggende metropolitane è il mito. Ma perché parlare di storia, se il mito storia non è? Faccio un passo indietro.

Chi erano i maestri, anzi i cultori del mito? I nostri cari antenati Greci. Una buona parte dei loro racconti ruotava intorno alla tradizione alimentare diffusasi nei secoli. Il loro rapporto con l’alimentazione ed il cibo era divino, rispettoso e molto materiale se pur si pensava che la maggior parte degli alimenti provenisse dagli dei come benedizione o dono terreno.

Dall’antica Grecia, infatti, prende fondamento la tanto adorata e studiata Dieta Mediterranea, battezzata millenni dopo dagli studi di Ancel Keys, ed oggi come un tempo utilizzata come tradizione socio-culturale oltre che stile di vita. Sotto certi aspetti i Greci avevano ragione a dare al cibo mediterraneo un carattere divino nei loro racconti. Gli studi di Keys nei primi anni ’50 erano mirati a capire cosa influenzasse l’ottima salute e la longevità dei Mediterranei (gran parte degli studi furono fatti a Napoli), e scoprì che era proprio la loro dieta il fattore determinante. In pratica il mitico cibo ‘degli dei’ allunga la vita e migliora la salute, la Dieta Mediterranea è divina nel mito ed anche nella realtà.

Uno dei miti più famosi legati al cibo, è quello del ‘Pomo della discordia’, che ha come insegnamento ‘Una mela al giorno tolgono Era e Atena di torno ’, dato che ‘Una mela al giorno toglie il medico di torno’ è stato già detto troppe volte.

Prima di essere considerato il toccasana tra i tanti, la mela o ‘pomo’ fu il frutto della discordia (se considerassimo la mela come pomo ideale sulla base dell’odierna tradizione); non di certo sulla Terra, ma nella location preferita dai Greci ossia l’Olimpo. Infatti il mito narra di un pomo con su scritto ‘Alla più bella’ lanciata dalla dea della discordia Eris su un banchetto di nozze organizzato da Zeus al quale non era stata invitata. Il titolo era conteso tra Era regina degli dei, Atena figlia di Zeus ed Afrodite dea della bellezza. Paride, principe di Troia, fu incaricato alla risoluzione della contesa e dopo aver valutato le proposte proclamò Afrodite che gli aveva promesso l’amore di Elena, la più bella sulla Terra.

Di per sé il mito dice poco (anche se oggi diventerebbe facilmente la trama di un programma TV) ma la sua applicazione fa capire quanto una storia, una fiaba oppure un racconto reali o non, diano molti significati allo stesso elemento, rendendolo storicamente protagonista. Per questo stesso motivo fiabe e racconti non sono da considerare delle leggerezze letterarie delle ‘storie finte’, ma dei pezzi di storia e cultura da tramandare. 

Pensaci: Se non togliessero il medico di torno, quante mele mangeresti?

GFOOD

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Le nozze di Teti e Peleo, J.Joardens, Museo del Prado


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