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Macedonia e Indiana Jones

Aggiornamento: 15 mag 2020

Bene, fortunatamente non tocca a me spiegare che significa Biodiversità ma tanto, piccoli Sclerati come me, sono sicura che non serve.. ma proprio perché la conoscete sapete di che parlo, capite la difficoltà nel destreggiarmici?! Non è una semplice parola, ma un intero contenitore e sceglierne un solo aspetto è come, non so, dover scegliere un solo frutto da una dolce e ricca macedonia. Mmmh, la macedonia, la frutta… ARCIMBOLDO! “Arci”… che?! Arcimboldo, sì! Okay, magari il nome non è molto evocativo ma sapete chi è? Quel tizio che dipingeva dei volti composti esclusivamente da frutta! Sì, esattamente lui, quello che probabilmente avete colorato a scuola. Classe 1500, 100% made in Italy, Arcimboldo è stato un pittore molto importante per l’Italia. Nel senso che rientra nella rosa di quelli “super-bravi”? Sì certo, non si possono di certo non scorgere le influenze dell’arte fiamminga, mischiate alla meticolosità e alla cura nei particolari tipiche di Leonardo (che lui conobbe personalmente – e, a scanso di equivoci, no, non la Tartaruga Ninja, purtroppo). Ma no, non mi riferivo a tutto ciò. Importante per me, perché non scontato. Osservare una sua opera è un esercizio di profondità e di volontà: è come scendere una gradinata e avere la possibilità di scegliere quando fermarsi. Prendiamo non so, il suo quadro forse più iconico: il Vertumno. Lo guardiamo e la prima reazione è “ahahah simpatico questo quadro: dei vegetali dalle fattezze umane, che fantasia ‘sto Arcicoso!”. Allontanandoci giusto un po’ dalla punta dell’iceberg, invece, scopriamo che in realtà è il ritratto del l’imperatore Augusto II nelle sembianze del dio romano del cambiamento delle stagioni: Vertumno, appunto. Scendendo ancora, si nota che i frutti appartengono a tutte le stagioni, ognuno simbolo dei più disparati significati: i rossi estivi delle gote e delle labbra, simbolo di salute e sensualità e il verde della primavera come simbolo di freschezza, avvolti però dalla malinconia del marrone autunnale. Tanti frutti, tanta molteplicità e diversità che costituisce una colorata, compatta e meravigliosa unità. La Biodiversità soggetto e artefice della Bellezza. Buffo eh? La Bellezza è nella ricchezza, e la ricchezza è molteplicità, e la molteplicità è diversità. Senza l’eterogeneità della Natura, Arcimboldo non sarebbe diventato famoso e i bambini non avrebbero potuto colorare così tanto i loro disegni.. insomma, assurdo pensarlo ma avremmo avuto grossi limiti nella possibilità di essere creativi. Ad ogni modo, dai, andiamo un altro gradino più giù. I frutti sono tanti e tutti dipinti con una minuzia al limite dello scientifico. Ed ecco qui l’intuizione di Isabella Della Ragione. Chi è? Un’archeologa arborea, semplicemente l’Indiana Jones degli alberi. Opere come quelle del nostro Arcimboldo, ma anche del Caravaggio e di Giovanna Garzoni, le hanno permesso di risalire ad una serie di cultivar andate ormai perdute, o, a quanto pare, quasi perdute, e, una volta trovate, di dar loro nuova vita all’interno del suo singolare Parco Archeologico. Isabella non tutela e tiene in vita semplicemente dei frutti, ma interi patrimoni genetici e culturali, pezzi di Storia e di storielle, colori e sapori così vecchi da essere nuovi per noi. Nel senso più generale possibile, quindi, la Biodiversità è tutela della creatività. Perciò la prossima volta che vediamo un bambino, coloriamo le carote di viola e le ciliegie di bianco e magari facciamo mordere a Biancaneve una mela rossa pure nella polpa. E quando ingenuamente ci chiederanno “ehy, ma come lo vedi il mondo, che, sei pazzo?!” rispondiamo fieramente “no, sono solo BioDiverso”.

SALMONELLA

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