È noto che tutti gli esseri viventi abbiano la capacità di rispondere a stimoli esterni, questo processo è necessario a garantire la sopravvivenza delle specie che, in questo modo si adattano all’ambiente circostante. Siamo abituati a pensare che tali processi siano lenti e graduali, soprattutto se ci riferiamo al mondo vegetale, effettivamente questo non è del tutto reale, infatti recenti scoperte hanno dimostrato che alcune specie di piante rispondo a stimoli acustici alle quali sono sottoposte per pochi giorni od alcune ore.
Questo però non è tutto infatti dal 2017 l’U
niversità di Tel Aviv ha portato avanti una ricerca sorprendente. La specie utilizzata per il progetto è Oenothera drummondii, questa è capace di rispondere a specifici stimoli in un tempo brevissimo.
I risultati sono stati pubblicati per la prima volta sul bioRxiv a dicembre 2018 , la ricerca ha come oggetto la capacità di Oenothera drummondii di produrre un nettare con un contenuto di zucchero maggiore dal 12 fino al 20% quando questa avverte la presenza del pronube.
Come? Il battito d’ali dell’insetto impollinatore emette una frequenza che viene percepita dal fiore, che in questo caso ha forma conica, i petali vibrando trasmettono alla pianta la presenza dell’ape ed evocano tale risposta.
Le piante di Oenothera drummondii sono state sottoposte a diverse riproduzioni sonore e per ognuna di queste misurate le concentrazioni di zucchero nel nettare. Sono state, poi, confrontate le risposte delle piante a diversi suoni, tra cui le registrazioni degli impollinatori, i suoni sintetici delle frequenze degli impollinatori, frequenze molto più elevate ed il silenzio. Per determinare se i suoni di riproduzione provocano vibrazioni fisiche nei petali dei fiori, è stata utilizzata la vibrometria laser.
La ricerca scientifica ha evidenziato due aspetti di estrema importanza, il primo è che frequenze differenti rispetto a quelle emesse dal battito d’ali, definite infatti bee, non attivano alcun meccanismo, inoltre è stato anche dimostrato che se il fiore viene privato dei petali o viene isolato, chiuso per esempio in un sacchetto, anche in questo caso il livello di glucosio non viene incrementato.
La riposta è la più rapida studiata fino ad oggi, infatti alla pianta basta uno stimolo di frequenza bee di circa 35 secondi e la riposta avviene 3 minuti.
È importante sottolineare inoltre che le api riescono a percepire un incremento del contenuto zuccherino anche minimo, basta infatti solo l’1% in più.
Questo processo ha il solo scopo di attirare un maggiore quantità di impollinatori in modo che la pianta possa garantirsi la disseminazione del polline.
Insomma i fiori in questo caso hanno un ruolo chiave, risultano infatti essere il vero e proprio orecchio della pianta.
È inutile sottolineare quanto tutto questo sia sorprendete e quanto poco ancora oggi sappiamo del mondo vegetale. Mai sottovalutare le capacità altrui soprattutto se avete difronte un fiore.
Comments