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Europa continente in deroga

Aggiornamento: 3 nov 2020



Due notizie delle scorse settimane dovrebbero particolarmente scuotere le nostre coscienze.

Il 30 settembre la Commissione Europea ha dato il via libera all’impotazione arriva in Europa proviene dall’America Latina, e più nello specifico proprio da tutti quei terreni liberati negli ultimi anni dagli incendi amazzonici. Il commercio della Soia è un mercato spregiudicato, ricchissimo, ambito da tutti i grandi imprenditori del Sud America. Allo stesso tempo per l’Europa Soia a basso costo significa anche carne a basso costo. Basta che non venga coltivata su suolo europeo. Ciò che colpisce è la spudorata ipocrisia con cui l’Europa concede l’importazione di questa Soia. Della serie: fate tutto quello che volete, purché non siano i nostri terreni a essere inquinati.

La seconda notizia che ci scuote, è la deroga quasi definitivamente concessa in Francia, ai bieticoltori, per l’impiego di tre insetticidi vietati dalla stessa Unione Europea. La bieticoltura francese, a quanto pare, è in ginocchio a causa delle calamità naturali recentemente verificatisi, quindi per evitare ulteriori danni causati da insetti, richiede l’utilizzo di alcuni insetticidi. Insetticidi dannosi, di cui è stata verificata la dannosità su tantissimi insetti non dannosi (api, bombi, osmie e tanti altri imenotteri) e forse anche su molti mammiferi, fra cui l’uomo, in quanto agiscono sui collegamenti neuronali, il cui funzionamento è analogo nella stragrande maggioranza degli esseri che li possiedono. Il tutto per la coltivazione di cosa? Zucchero, il più dolce, stucchevole, odioso, opulento prodotto da cui l’Occidente dipende come un bambino dalla nutella (per l’appunto…).

Il consumo di zucchero in Europa è compulsivo, e in molti si configura come una vera e propria dipendenza da cibi dolci. Io sono decisamente di parte, ma non posso esimermi dal notare quanti svantaggi porti lo zucchero rispetto al dolcificante che per millenni gli uomini hanno utilizzato: il miele. Oltre il valore ecologico e l’aumento di biodiversità conseguente all’allevamento delle api, il miele in pratica non necessita di essere digerito (all’opposto dello zucchero che richiede molta fatica) e anzi apporta molte sostanze utili al miglioramento del metabolismo (carotenoidi, polifenoli, terpeni, etc.).


I nostri gusti però, sono piegati alle scelte delle multinazionali, quelle “multinazionali che tagliano le vene della Madre Terra” come ha denunciato Papa Francesco (Querida Amazonia 42). Pur di non consumare un alimento più sano e buono, preferiamo continuare a finanziare aziende che producono danni sull’uomo e sull’ambiente. Pur di non rinunciare al consumo ossessivo di carne, accettiamo che l’Amazzonia vada in fiamme, in preda ai deliri di onnipotenza dei leader di turno.

Occorre scuoterci dal sonno indifferente, perché queste scellerate posizioni internazionali non diventino un paradigma negli anni a venire, perché non diventino un punto di non ritorno.





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