Spesso capita di credere che le nostre vite siano legate al mercato statunitense o cinese, alla quotazione del petrolio, ai flussi migratori che mettono a repentaglio la nostra sicurezza, ci costerniamo davanti alle scaramucce su Twitter, e ci bombardano con mille altre stupidaggini.
Eppure … quando mai riflettiamo che in fondo le nostre vite non dipendono che dalle le piante?
Le piante, non solo le foreste indonesiane o amazzoniche, ma qualunque cloroplasto si affacci teneramente alla vita. Ogni foglia, ogni giorno, nella sua faticosa danza con il sole ci fa regalo della vita. Le piante convertono l’energia solare in zuccheri e l’anidride carbonica in ossigeno, i due processi portanti della vita di tutti noi animali. E’ meraviglioso pensare che solo il comunissimo processo di fotosintesi sia alla base dell’incommensurabile diversità in cui ci possiamo ancora imbatterci dovunque. La vita esiste perché esistono le piante.
Ammettiamolo, spesso anche noi agronomi ce lo dimentichiamo, guardiamo alle piante solo come fonte di reddito. Invece anche le nostre vigne, frutteti, uliveti, ci regalano gratuitamente qualcosa di impagabile, che non possiamo inserire nelle voci del bilancio.
Gli scienziati ripetono sempre che se la storia del mondo fosse un orologio noi occuperemmo gli ultimi tre minuti. Dopo questi tre minuti cosa succederà?? Continueremo a dormire?? A che ora abbiamo messo la sveglia?!
Molti politicanti europei e non solo cercano di convincerci che il problema dell’Italia e dell’Europa siano gli immigrati. Cos’altro ci serve per svegliarci, più di quest’assurdità?? Già, dico proprio un’assurdità perché nessuno di loro poi dice che la maggior parte degli emigrati del mondo (circa 30 milioni ogni anni) fugge da disastri ambientali o climatici che NOI occidentali abbiamo causato e causiamo in tutto il mondo.
Per fortuna non tutti la pensano cosìː il Portogallo ne è un esempio brillante. Il Portogallo è uno dei paesi europei più colpiti dalla recente crisi economica e questo l’ha portato ad adottare politiche fortemente sostenibili (in tutti i sensi) oltre che di protezione della biodiversità e del patrimonio naturalistico del paese; per farla breve l’anno scorso il Portogallo ha prodotto attraverso fonti totalmente rinnovabili il 104% del fabbisogno energetico nazionale, cioè più del necessario … I portoghesi hanno dimostrato di saper scegliere le proprie priorità e proteggere ciò che la natura ha loro affidato. Vale la pena di citare anche il regno Unito, che pochi giorni fa, con sforzo immenso, ha terminato la sua prima settimana senza consumo di carbone da 140 anni!
E noi stiamo a pensare alla TAP.
Ah, e la prossima volta che non vi parte il motore perché avete finito la benzina, prima di bestemmiare, ricordate che se milioni di anni fa non ci fossero state delle povere piante a fissare il quel motore non l’avrebbero mai inventato!!
DRUPO
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