Quando diciamo che le piante coinvolgono, direttamente o indirettamente, ogni momento della nostra vita, non esageriamo: pensate che persino nei voli spaziali le piante esplicano la loro funzione vitale, anche a milioni di chilometri dal luogo dove sono nate.
Ma mi spiego meglio: a tutti sarà capitato di trovarsi in una stanza con un fastidiosissimo puzzo di chiuso, ecco immaginate in una navicella, dove per giorni e giorni non si può aprire il finestrino, che tipo di aria ci dovrebbe essere … Questo problema ce lo si poneva soprattutto in passato, quando gli aeratori non erano proprio perfetti e gli angusti abitacoli erano fatti di materiali plastici che producevano un’elevata concentrazione di VOC (Volatile Organic Compounds), composti organici volatili che includono anche sostanza nocive, come formaldeide, benzene, xylene, tricloroetilene, etc. Pensate che ne furono scoperti oltre cento a bordo nello Skylab, la prima base orbitante statunitense.
Per rendere più respirabile l’aria delle navicelle la NASA creò un nuovo ufficio: il Clean Air Study, con l’obbiettivo di studiare quali piante fossero più efficaci nell’assorbimento delle “simpatiche” sostanze sopra citate. Grazie al progresso tecnologico sono stati creati molti strumenti artificiali in grado di assorbire le sostanze nocive nello spazio, così quegli studi tanto approfonditi sono stati ricondotti alle nostre vite mortali qui sulla terra, anch’esse spesso piene di VOC e carenti di aria pulita.
Tra le maggiori autorità competenti in materia, oggi c’è il LINV, un vulcanico spin-off dell’Università di Firenze diretto dal professor Stefano Mancuso, che tra le sue tante attività ha realizzato anche una ‘fabbrica dell’aria’. La Fabbrica dell’aria è un modello innovativo, scalabile e ripetibile che aumenta in maniera esponenziale la capacità naturale delle piante di rimuovere, con la collaborazione di un nutrito rizobioma, gli inquinanti presenti nell’aria, in altre parole è una specie di serra in cui l’aria che arriva ‘sporca e consumata’ viene depurata dalle piante prima di essere rimessa in circolo.
Tra le tantissime piante utilizzate in questi esperimenti, non possiamo dimenticarne alcune, tipo i banani, i ficus, palme, felci e infinite specie di piante grasse.
DRUPO
Fabbrica dell’aria
Nephrolepis exalta, un fitodepuratore comunissimo nelle case italiane
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