Presente ancor prima della comparsa dell’uomo sulla Terra, il legno ci accompagna da sempre in quella che è la nostra evoluzione. Incandescente ci ha riscaldato, ci ha nutrito con carne cotta e l’abbiamo padroneggiato per fondere preziosi metalli. Strumenti da caccia, abitazioni, mezzi di trasporto vennero per primi costruiti in legno -come l’Arca di Noè che, vera oppure no, rimane la prima testimonianza scritta dell’uso di questo materiale-. Per non parlare dei Fenici che crearono un vero business nel Mediterraneo grazie a navi di cedro in cui le merci erano organizzate in cassette di legno -delle matrioske galleggianti-. Furono i primi ad utilizzare questo bene come contenitore e sicuramente non gli ultimi visto che l’uso del legno per gli imballaggi è un mercato molto diffuso ai giorni nostri. Un esempio sono le cassette utilizzate dai fruttivendoli, non potete immaginare quanta storia, cultura e tecnologia ci sia dietro delle semplici assi di abete e chiodi. La raccolta del legno avviene nei boschi gestiti con il massimo rispetto del sistema naturale. Passa da una prima lavorazione nelle segherie, alla vera e propria fabbricazione fino alla sua introduzione nel mercato. Tutto qui? Cioè, prima ci riempi di aspettative su quanto sia favolosa una cassetta e poi ci scrivi due righi? Ovvio che no, questo è solo l’inizio. Il vero potenziale di questo bene è stato compreso in Italia nel 1997 con la fondazione di Rilegno, consorzio che ha il compito di organizzare e garantire in tutta la penisola la prevenzione, il recupero e il riciclo degli imballaggi in legno. Quando ormai le cassette sono inutilizzabili, vengono conferite nei centri di raccolta insieme a tutti gli altri imballaggi legnosi (pallet, container…) a cui vengono aggiunti gli scarti urbani. Qui subiscono una prima riduzione di volume per facilitare il trasporto fino agli impianti di riciclo dove seguono processi di pulizia per allontanare i corpi estranei di varie dimensioni, vengono ridotti in scaglie e raffinati ulteriormente rendendo le fibre ancora più piccole. Il legno viene essiccato, lavorato con materiali leganti o resine e pressato, dando vita a pannelli di legno truciolari o MDF (Medium Density Fibreboard) impiegati per la costruzione di mobili, rivestimenti interni ed esterni e di imballaggi sostenibili. Perciò una cassetta di legno vergine può tornare ad essere una cassetta di legno riciclato oppure entra nella produzione di pasta chemimeccanica per l’industria cartaria, nei centri di compostaggio o nell’edilizia per la produzione di blocchi di legno-cemento (un materiale isolante termico, acustico e antisismico). Se il legno non è adatto alla trasformazione, una alternativa può essere il suo recupero energetico al livello industriale o per l’uso domestico in stufe tradizionali grazie alla produzione di bricchetti pressati.
Rilegno ha creato un “nuovo” mercato basato sull’economia circolare che ha prodotto risultati importanti sia in termini ambientali sia per la capacità di creare sviluppo e occupazione. Ogni anno vengono recuperati e trasformati oltre il 63% degli imballaggi immessi al consumo, arrivando a risparmiare 1 milione di tonnellate di CO2. Questo successo italiano, divenuto un’eccellenza riconosciuta in tutta Europa, sottrae questo materiale ecologico, ecosostenibile e rinnovabile alle discariche. Quindi la tutela del patrimonio boschivo oltre a derivare da una corretta gestione forestale è aiutata dalla fabbricazione di legno riciclato. Possiamo contribuire portando i nostri scarti di legno (come il mobile della zia con l’antina rotta, la cassetta marcia dove tuo cugino metteva i pomodori e quel tavolo del tuo amico che hai rotto la notte di Santo Stefano) all’isola ecologia del proprio comune dove troverete un bel cassone con su scritto LEGNO. Non si può sbagliare, non ci sono scuse.
Tutto ciò non esclude il riuso creativo di questo materiale. Sempre la nostra cassetta di legno può diventare un pensile, una libreria, un vaso e tanto altro ancora. Il legno può essere riciclato all’infinito però possiamo dare sfogo alla nostra creatività anche attraverso un riciclo manuale.
RUGGINE
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